domenica 13 novembre 2016

...Ti scatterà una foto...




La fotografia è un esercizio d'osservazione; è una storia, prepararsi, studiarla, leggerla, interpretarla. È l'immagine semplice di un'idea, di un sentimento, di un dettaglio da cogliere. È  riconoscere un istante irrazionale, una ricerca spirituale nell'impero etiope di un soggetto, un'arte senza regole e parole, un pezzo di storia da leggere con gli occhi e un viaggio da fare. Come gli scacchi o la scrittura è una questione di scelte infinite:
" Mi raccomando non mi tolga le rughe che ci ho messo 50 anni per averle" (Anna Magnani)....
È  un filtro benevolo di nostalgia...
"E nell'ampia che ti perdo ti scatterò una foto" (Tiziano Ferro)....
È un tutto ciò che passa per la testa raccontato come capita!!!
Shakespeare non è famoso perché sapeva mettere insieme una bella frase, ma perché aveva grandi storie da raccontare con belle frasi!!!
By Manuela Molinaro
##tchiamalesevuoiemozioni

venerdì 30 settembre 2016

#DilloEScriviloSuMuri





...Le parole sono l'antidoto contro la solitudine, danno il giusto nome ad ogni emozione che ci scalpita dentro, creano connessione in terra e in cielo, ci leggono dentro e creano dei legami, delle riflessioni, creano immaginazione. Curano le " malattie" dei cuori, scritte o dette danno sollievo, il più delle volte lasciano il posto agli abbracci, quei cerchi perfetti in cui abitare....le parole creano una storia, la tua storia, basta solo saperle usare...
#ScriviloSuiMuri
#PensieroDelGiorno

venerdì 9 settembre 2016

#TiCapitaMai


"...Ti capita mai di lasciare un discorso in sospeso,
tornarci su un minuto più tardi e non è più lo stesso,
il tempo ne muta l'aspetto, la forma e anche il senso...Mi capita spesso di chiudere gli occhi e pensare al fluire del tempo la vita che scorre e la paura che a volte impedisce di agire e di migliorarsi un po'.
Ti capita mai di svegliarti nel mezzo di un sogno,
le calde emozioni che provi ti lasciano senza fiato
e nella tua testa risuona lo stesso concetto non vivere a metà, è folle chi lo fa..."

....oggi è il giorno del ti capita mai, che quando succede è un pò come se nella tua testa si ballasse una samba; allegra e confusa....invece del confusa e felice ;). È colpa di settembre che sa di fine anno, con nuovi e buoni propositi, con un'idea di vita nuova, tanti progetti, il mese dei punti ecco, della fine delle riflessioni perché si è già deciso e non si può più seguire il vento ma la rotta.  Chiudo gli occhi  e mi soffermo a pensare, a canticchiare i kili di marmellata di Cremonini e il troppo cerebrale di Bersani, a ridere come una pazza nella mia idea di mondo alla Baricco, ma la cosa più bella è capire fino in fondo che il Ti capita mai quando diventa concreto ti sconvolge la vita!!😂
#Vivere&SorridereDeiGuai

martedì 30 agosto 2016

#StatidAnimoSuFogliDiCarta


Le giornate sono solo una questione di stati d'animo che si rincorrono, che si mischiano, che si spingono su di un'altalena, a volte mostrano il meglio di noi stessi, a volte il peggio. Dalla lacrima alla risata pazza, dalla malinconia al picco di felicità,  da ho voglia di un gelato chi se ne frega al mangio la misera galletta di riso. Siamo in continuo movimento e la play List della nostra testa gioca con le nostre emozioni. Non ci facciamo mancare proprio nulla, soprattutto noi donne che non la smettiamo di volare su una stella, ma perché smettere se ci fa stare bene?!! È troppo bello scrivere stati d'animo su fogli di carta ma lo è ancor di più toccarne e sentirne mille fin sotto la pelle in un secondo. Oggi il mio stato d'animo è monocorda: emozione e paresi facciale da sorriso, la cosa più bella è non conoscerne la ragione!!!
#IlSoleÈUnoStatoDanimo



lunedì 15 agosto 2016

Ci Sono dei giorni...



...Ci sono giorni in cui ti senti in esilio, in cui nulla o nessuno riesce a farti tornare in te, che scivolano via inutili e smarriti. Ci sono che giorni che scappano via e ne afferrò solo la fine, altri che getti come cibo scaduto; poi ci sono quelli che diventano celebri, che lasciano il segno per un'emozione o per una scoperta. Rivedo in un attimo i giorni vigilia, dei conti alla rovescia, delle sfide temute e inattese, quei maledetti giorni che crediamo siano importanti invece appassiscono immediatamente. Tutti abbiamo dei giorni fotocopia, in cui passi ore a fissare il muro della tua camera o a guardare fuori dalla finestra. I giorni lacrima, in cui risentirci sulla pelle gli abbracci di Quelle persone che non ci sono più e lasciano il posto ai giorni di pioggia e tempesta dell'anima. Ci sono giorni duri, dagli strappi violenti, improvvisi, dalle cose che non puoi comandare o cambiare, giorni in cui torna una fitta nel fianco a farsi sentire. Quanto sono belli i giorni destino che si rincorrono, in cui tutto accade e tu non scegli nulla; giorni in cui voli leggero ad alta quota e quelli in cui anche camminare stanca. Quei giorni di responsi, esami, dalle mani sudate, in cui lavori tanto ma nessuno se ne accorge e poi quelli in cui tutti ti lodano quando tu non hai fatto nulla. Ci sono giorni da raccontare e giorni eremiti in cui lasci tutto alle spalle e diventi una salita e un silenzio.
E poi....ci sono giorni in cui ti accorgi che la vita è una collezione di fotografie che lascerai ad altri nella speranza che ne conservino qualcuna.
#AlbeTramontiOrizzonti
#IlSensoDiOgniCosaCheCe

lunedì 8 agosto 2016

Sull'orlo del mio mondo






...Scrivere è l'unico modo di parlare senza essere interrotti...scrivendo puoi esagerare nella scelta delle parole, puoi volare, puoi essere barocco, puoi essere poetico. Ciò che purtroppo spesso ci vergogniamo di essere nel parlare. È proprio nei  giorni d'estate che ti ritrovi sull'orlo del tuo mondo, con gli occhi fissi nel vuoto a pensare, a rivedere i tuoi giorni vissuti senza programmi ed accenni stupidi sorrisi per le cose che se, avessi una bacchetta magica cambieresti. Sei lì con la playlist del momento, quelle canzoni che fanno fare rumore ai tuoi pensieri buoni e cattivi: ogni volta di Vasco,  un cuore della Michelin, sto benedetto paradiso di Emma e mentre le loro parole leggono le loro emozioni tu continui a guardarti da fuori mentre penzoli da quel precipizio. Finalmente sull'orlo di questo mio fantastico mondo ho chiuso alcuni dei mie viaggi ma come disse Janny: per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio. #ShareTheLove . Cambia il vento, cambia la musica dell'anima e raccolgo con i miei occhi le storie dei miei amici, degli sconosciuti di chi conosco per metà e racconto  con le mie parole le loro andate e i loro ritorni, mi piace delineare i contorni, cogliere quei dettagli più puri e magari buttar giù sulla carta quelle sfumature che loro non si aspettano. E sono qui a farlo ma non nello stesso posto, ora sono su un tappeto di fragole, con un vento debole che soffia e mi sembra di volare: sogna ragazza sogna e la mia penna va. Posso essere in centomila posti contemporaneamente, mi basta chiudere gli occhi e ubriacarmi dei miei segreti. Oggi è un giorno qualunque ma per me ha sempre un valore in più. 
#listintochestravolgelesistenzadellessere 
Questi giorni d'agosto che vanno ed io assapora miele.............. ;)




domenica 29 maggio 2016

...Quello che le foto non dicono...





....La fotografia è come una stanza buia: è solo con l'immaginazione che puoi collocare gli oggetti nello spazio, ed è solo con il pensiero, che in essa puoi cullare un sentimento.  Stefania Sammarro, è lei l'autrice di Oblivion, non solo pagine da leggere e fotografie da entrarci dentro ma, un riflesso in uno specchio. Ogni donna si rivedrá nelle sfumature di questi viaggi, i cosiddetti fotogrammi. Una donna è si un corpo ma è anche una farfalla, è un sogno d'incanto, un viso di pietra scolpito, un'alice nel paese delle meraviglie, un altrove, un viaggio da sola e un quadro mai dipinto. Una donna è un sorriso, è un essere fragile è quel riscatto dopo la tempesta. Più lo sfoglio più in queste foto di Ania mi ci butto dentro e ci immagino un mondo tutto mio, Manuela che vive con passione ogni angolo dell'immagine. Narrare il tempo in modo diverso, sublime direi e ogni volta è un ricominciare da capo, è un rivivere la lettura e la visione in modo sempre diverso. Tutto diventa poesia, un continuo richiamo all'anima, a tutti quelli che vivono le loro emozioni di pancia e di petto. Cosa c'è di più bello dell'anima impetuosa di una donna??
Oblivion, Falco editore.
#ViaggioAllaFineDiMe


martedì 17 maggio 2016

...Non smetto mai di alzare gli occhi al cielo...





Maggio 2016.....Riflessioni nelle parole..

....La mattina di capodanno Massimo viene svegliato da un grande trambusto: il padre è fuori di sé agghiacciato dal dolore, due uomini lo tengono per le braccia e lo portano via; il bambino viene trasferito nella casa dei vicini: la mamma è uscita per delle commissioni, tornerà. Poi un’altra versione: la mamma è salita in cielo e non tornerà mai più, ma lo proteggerà dall’alto come un angelo. L’esistenza felice di Massimo si frantuma: comincia il tormento che lo consumerà anche in età adulta,il buio inizia a squarciare la sua anima.... cerca di riappropriarsi col ricordo della memoria felice, ma dentro cresce la rabbia, la bestia che cova rancore: la mamma con i suoi profumati capelli ha tradito il patto di amore eterno. Da allora non può vedere le bare dei morti e non riesce a costruire rapporti sani di vita, perché gli mancano le radici, l’unico forte aggancio alla vita, al suo DNA.
....Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere più amati”: frase terribilmente vera, come tutto il racconto autobiografico di Gramellini in Fai bei sogni, che infatti si racconta in prima persona. Nasce il senso di colpa: la mamma è andata via perché lui non ha saputo trattenerla.
Non ha mamme di riserva. Non gli resta che il papà, maschio poco sensibile, vissuto nel mito di uomini forti: nonna Emma e Napoleone. Dipendente di un ufficio statale, è duro, incapace di accarezzare, uomo pratico, per il quale la dimensione affettiva è un optional. L’unico canale di comunicazione è il Toro, poi la morte del calciatore Meroni lo mette di fronte alla realtà: la morte esiste. Da quando poi la mamma ha raggiunto Gigi Meroni e il Grande Torino, Massimo non si sente più sicuro di nulla. Poi la fine delle elementari è tragica: anche la maestra lo ha abbandonato e Belfagor, il fantasma del Louvre, lo divora sempre più, e lo accompagna per tutta la vita fino alla scoperta inattesa della verità per conto di Madrina. Ciò gli restituirà la vera dimensione del padre e riuscirà a perdonare: dal perdono la nascita della linfa vitale.
Sono pagine dai mille colori che si inseguono l' uno con l'altro; Fai bei sogni è un grande immersione nell’animo umana, senza nessuna accademica velleità psicoanalitica, scende nell’animo di un bambino che deve affrontare il dolore più grande: la morte della madre. E la disamina scorre fluida e naturale per tutto il romanzo, facendo intravedere, pur nel buio profondo dell’angoscia popolata da Belfagor, il fantasma della sua mente dolorante, la luce della rinascita, l’uscita dalla caverna, che resta sempre presente come “una maglia nella rete che stringe” Massimo Gramellini, che non si dà per vinto, ma cerca ancoraggi di ogni sorta per sopravvivere al dolore che lo accompagna fino all’età adulta, al disvelamento della verità nascosta. Gli adulti pensano di proteggere i bambini mentendo, invece non fanno altro che alimentare il fantasma della disperazione che s’incunea mortale proprio lì dove non si capisce. Capire che ad un certo punto dal baratro più profondo ecco la risalita: l’età più adulta fa comprendere che qualche menzogna è naturale e forse la verità viene a sanare le ferite a momento opportuno restituendo uno spazio di vita e libertà all’animo infranto dal dolore, ricollocando gli eventi e le persone nella giusta luce e posizione. Finalmente quel bambino potrà vedere volare in alto il palloncino che tiene per mano nella copertina, tassellando il mosaico della sua esistenza ricongiungendo il dolore antico con la consapevolezza di un adulto, grazie anche a una figura femminile che lo supporta in questo doloroso processo rieducazione emotiva. Siamo a Torino,  questo aiuta la mia personale lettura,immagino il racconto quasi tangibile e di un'emozione devastante. Alcuni dolori lasceranno per sempre un vuoto incolmabile ma il tempo ti aiuta a stabilire una convivenza diciamo pacifica; a volte li senti sussurrare, a volte dirompono nel petto e fanno male, altre volte e grazie ad essi se nella vita si superano certe barriere perchè nulla sará mai paragonabile al loro peso. C' è un legame invisibile che non si può spezzare,esiste e basta ma tu: non dimenticare di alzare gli occhi al cielo e puntare i piedi ben saldi a terra.
#SeLeggoImmagginoSeScrivoFermoIlTempoInUnaPagina
#LibroDelGiorno















giovedì 5 maggio 2016

...stessi viaggi con nuovi occhi....



...Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi scrisse il grande Proust....Qualunque viaggio apre alla scoperta di nuovi mondi che ci arricchiscono mettendoci in discussione. Il risultato di tutto questo è l’avere un nuovo punto di vista sulle cose, è l’avere nuovi occhi, perché è con essi che facciamo più viaggi di quanto crediamo. Non sono sempre mete reali perchè possiamo viaggiare in treno, con la fantasia, con un racconto o un sogno, leggendo un libro, ad ogni modo, qualunque viaggio apre alla scoperta di nuovi mondi che ci arricchiscono mettendoci in discussione. Il risultato di tutto questo è l’avere un nuovo punto di vista sulle cose, è l’avere nuovi occhi.
Viaggiare ci permette di frugarci dentro e di comprendere noi stessi e gli altri. Vi è mai capitati di osservarvi da fuori?....Io lo faccio spesso e di me noto molti dettagli, come le chiamo io le sfumature...viaggio troppo spesso ma mi piace.
Chi ama viaggiare è in genere uno spirito libero, aperto a nuove esperienze materiali, umani e spirituali. Nel corso di questi viaggi, impariamo che giudicare è un’arte un po’ da miopi. Impariamo a riconoscere le diversità, apprezzandole in maniera che siano per noi una risorsa, fonte di ricchezza e di stimoli per la crescita, alla base di ogni vero viaggio c’è senz’altro la conoscenza ma un modo nuovo di guardare il mondo. Che ci sembra di colpo più grande, più maestoso, più ricco di opportunità.
...Non è importante dove andremo. Quale che sia la meta, ciò che conta davvero è aprirsi al mondo con nuovi occhi. E’ da nuovi sguardi che nascerà la consapevolezza di un nuovo mondo, migliore di quello precedente. E’ questo il vero viaggio che tutti noi siamo chiamati a fare.
Per tutto il resto #CalabriaILoveYou




sabato 30 aprile 2016

#OnWritingImbrattatoreDiPensieri



....Ho sempre sete di leggere e vado alla ricerca di pagine che lascino sempre un segno dentro di me e qualcosa da ricirdare, come il ritornello di una canzone. "On Writing" è tipo un manuale delle giovani marmotte, dei comandamenti da seguire per essere brillanti e non banali....mi piace.
King lascia riposare la sua penna di scrittore horror dimostrando di essere molto più di quell’etichetta che lo ha reso celebre....non svela chissà che trucco o mistero sulla scrittura, ma è un racconto onesto e appassionato sul mestiere di scrivere, o meglio su quello che King ha vissuto e imparato durante la sua carriera di scrittore.
Perché scrivere un libro sulla scrittura? Di solito non sono gli scrittori “popolari”, quelli da “best seller” come King a pronunciarsi a riguardo e infatti è lui stesso a chiedersi da dove gli sia uscito il ghiribizzo.

"...Era più o meno da un anno che mi trastullavo con l’idea di buttar giù qualche pagina sul mestiere di scrivere, ma mi tratteneva l’incertezza sulle mie stesse motivazioni: perché mai volevo scrivere sullo scrivere? Che cosa mi induceva a credere di avere qualcosa di interessante da dire?..."
La sua risposta: qst imbrattamento nasce da dentro come un fiume in piena....beh un pò come me tutto d'un tratto è di un fiato senza pensare.
....La prima e la terza parte sono autobiografiche e raccontano i primi passi di King nella scrittura, nonché il terribile incidente che lo colpì proprio mentre stava scrivendo il libro, La seconda parte, invece, è quella che potremmo definire il vero “manuale di scrittura” in cui King ci parla di avverbi e aggettivi, stile, personaggi, trama, grammatica, eccetera eccetera. A scriver così sembra io abbia letto una cosa pesante diremmo in gergo attuale "pallosa", in realtá  è un avvicendarsi di curiositá. Uno degli aspetti più interessanti,  è la descrizione di King sul contesto e sul modo in cui nascono le idee dei suoi libri: è quasi illuminante rendersi conto di come tutto ci sembra nascere dal nulla ma in veritá un processo non lineare nella nostra mente c è.....il famoso conscio e inconscio che fanno a botte ;).
Mi piace cogliere un aspetto importante quando leggo: quello scrivere di pancia, come se stessi parlando, senza troppe costruzioni logiche o linguaggi aulici stile Berlingeri....caro amato e odiato Diritto Privato. #OnWriting è tutto questo, scrivere a porte chiuse quando tutto il resto del mondo é fuori e tu sei in cima ad un precipizio...non cadi ma inizi a volare.
#ScrivereèUnarticolazioneRaffinataDelPensare



martedì 26 aprile 2016

....Riconoscersi...L'incastro perfetto...




....L'Amore è come un puzzle...Ogni pezzo si incastra un pò alla volta e piano piano crea una stupenda armonia di pezzi....basta che solo uno non combaci e il puzzle non ha più la sua forma. Costa pazienza L'incastro giusto,attenzione,cura, poi tra il collo e la spalla ci Poggio la fronte, Le mie dita tra gli spazi della tua mano, i miei capelli a levar via il tuo profumo di pelle,i miei occhi tra le pieghe del tuoi sorriso ed i tuoi di occhi pieni di me. Ci osservo da fuori e sento solo una canzone: sei uguale a me in ogni atomo con un abbraccio che non finisce mai....il mio calore preferito....tu amore sei così almeno credo: metti a posto pezzi fuori posto che all'apparenza sembrano così....crei e disfai e non si capisce mai fino in fondo il perchè.  Bisotti scrive: " Amo la gente che si ama, che sa amarsi, aspettarsi.Ha un vestito migliore cucito addosso con l'ago dell'anima. E lo regala, senza guardare la misura. Perchè l'amore non si prova ma si indossa direttamente."
Fra me e te, Fra noi, fra emozioni e sentimenti c è la parole costruire.....un'emozione può colpirci per un istante e svanire prematuramente, i sentimenti mettono radici dentro di noi.
#NonSiamoFattiPerStareDaSoliMaNemmenoConChiunque
#VeroAmoreIncastroUnicoPerUnicaForma


venerdì 22 aprile 2016

...Buon Viaggio che sia un andata o un ritorno...







Partenze....share The love 
Un viaggio: grande metafora dell'esistenza umana.
Vi sono viaggi, distribuiti in modo vario e incontrollabile, viaggi a cui si è costretti ( Adamo e Eva ) e viaggi voluti ( Ulisse ); viaggi del corpo in uno spazio fisico, viaggi della mente che indaga, viaggi della fantasia che costruisce nuovi mondi; e, tra tutti, il più temuto e cercato allo stesso tempo, il viaggio dentro noi stessi.
Ma perchè un viaggio esista deve esistere una partenza. E perchè esista una partenza serve volontà, che spesso si traduce in una scelta si separazione. Da qualsiavoglia anima o luogo.
Ebbene, partire: dal latino partire o partiri, cioè "dividere". Qualcuno da qualcun altro o da qualcosa. E per quanto appaia intrisa di malinconia, la definizione di separazione - e quindi di partenza - non dovrebbe suscitare nessuna paura. Partendo, s'impara che non esiste alcuna acquisizione di verità. Quando ti avvicini a una cosa, puoi scoprire che non c'è, che svanisce e allora ne scorgi un'altra più lontana a cui rivolgerti. E scegli di partire di nuovo. Ma attraverso questo continuo inseguire delle cose che non esistono, esisti tu. Ciò che si perde in verità, dunque, lo si guadagna in consapevolezza. Quella di esistere.....
Quella che un piccolo movimento individuale può provocare cambiamenti significativi.
Partendo, s'impara che si possono perdere autobus e aerei restando vivi lo stesso. Presto o tardi, qualcuno ripasserà a prenderci.
Partendo, si scopre che per far passare la paura, bisogna fare le cose avendo paura. Presto o tardi, quella, se ne andrà.
Il movente di ogni partenza è un motore potente e prezioso. Ci obbliga a scegliere se correre o camminare al nostro stesso fianco, ci suggerisce che il nostro stesso abbraccio è più importante di quello anelato che potrebbe non arrivare mai, ci racconta della solitudine e della condivisione.
Partire è una convivenza necessaria e coercitiva con le nostre scelte e le relative rinunce. Dal contenuto di una valigia, alla conservazione di un ricordo. Ci costringe a coniugare l'esaltazione per il nuovo con lo sconcerto dell'imprevisto. E' al contempo, meraviglia e insidia.
La partenza e un'opportunità: di andare con, ma anche di andarsene da. E' moto per luogo, a luogo, da luogo. E, in un processo di separazione costruttiva, le due metà - partite - avrebbero il preciso dovere di ricostruirsi nella loro più integra identità. Di riconoscersi, come soggetti autonomi, consapevoli e in movimento. Soltanto allora potranno ricongiungersi e festeggiare il ritorno.
Perchè solo due unità, e non due metà, sono la premessa di un amore autentico.
"Perciò, / partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere, / e non guardiamo in faccia nessuno, che nessuno ci guarderà. / Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere; / e partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?"
( Viaggi e miraggi di Francesco De Gregori ) .

Bacioni!

domenica 17 aprile 2016

...La Vita non è un Paragrafo e la Morte non è una Parentesi






17 Aprile 2016....

 ...Camminare mi piace e, con le cuffie nelle orecchie, potrei fare chilometri senza stancarmi.Misuro  il tragitto col numero delle canzoni che ascolto strada facendo. L'eccezione è l'estate, che mi mette a dura prova ed è proprio in questo periodo che mi sono accorta di quanto viaggiare in treno mi piace pure. Leggo un sacco, porto a zonzo la mente e, quando l'mp3 esaurisce le sue energie, tengo imperterrita le cuffie – così nessuno mi disturba e mi soffermo sulle chiacchiere dei passeggeri, sulle loro storie di cui mi parlano le occhiaie della mattina presto e le telefonate a voce alta. Guardo anche dal finestrino, c'è scritto non sporgersi, e fuori il mondo va veloce, oppure resta fermo? La ragazza del treno non poteva lasciarsi sfuggire, per ovvi motivi, dunque, "La ragazza del treno". Pubblicizzatissimo e così richiesto che, quando mi è arrivato, non ci credevo: avevo tra le mani quello che annunciavano  il giallo dell'anno, e io che ero convinta che lo avrei comprato su Libraccio, chissà quando, aspettando il cinquanta per cento. Curiosità alle stelle. L'esordiente Paula Hawkins colpisce anche me con la sua scrittura accattivante, briosa, moderna, uno stile simile al mio: il titolo pensi parli d'amore in realtá questo sentimento è solo la cornice,tutto il resto è un giallo, la storia della giovane solitaria Rachel, del suo finestrino, un viaggio che inizia in un modo e finisce come mai si potrebbe immaginare. Un Thriller che non lo definirei proprio giallo diciamo misto a delle sfumature. Mi colpisce l'andare di questo treno e di questi occhi. Va scoperto per sentirlo dentro.
#LibroDelGiorno




giovedì 14 aprile 2016

.....La consapevolezza di sé. ...




14 Aprile 2016....


Oceano mare di Baricco: lo leggi e parola dopo parola ci sogni.  Locanda Almayer, Il ventre del mare e I canti del ritorno. La particolarità di questo romanzo, reperibile anche in altri scritti di Baricco, seppur marginalmente, è lo stile: Oceano mare è, infatti, un mix di emozioni e sensazioni, di dialoghi, scenari e immagini. Mi sembra di essere in un dipinto surrealista, scrutare tutti gli aspetti e le mille sfumature di una realtà immaginaria che sta alla base della storia, grazie alle dettagliate e allusive descrizioni di luoghi e personaggi. Non vi è una trama lineare, definita, nel racconto è presente un continuo intreccio di storie di persone molto diverse tra loro, ma accomunate dalla ricerca, inizialmente espressa mediante paure, aspirazioni, pene da espiare, vendette e sensi di colpa, di se stessi. Il tutto in un ambiente a dir poco surreale e magico questa  locanda Almayer, situata in una fantomatica spiaggia a due passi dal mare, il vero protagonista. Non mancano gli eclatanti e inaspettati colpi di scena e soprattutto un finale inaspettato.
.....Tutto ti entra dentro e fa riflettere il tuo io; questo racconto ti fa riflettere parola dopo parola verso una direzione: la consapevolezza di sé. 
Impariamo a conoscere noi stessi, ad amarci a non aver bisogno di nessuno per combattere le mostre battaglie o per sorridere.
#TuttiSonoUtiliNessunoÈIndispensabile
#StayStrong



domenica 10 aprile 2016

...Ritmi Emotivi & immagini di Sogni...





Ricordati quando senti: questo libro non te lo pubblichiamo, quando ti diranno: la vita é tutta un'altra cosa, cerca di piacere a chi può darti occasioni; quando ascolterai: non mi importa quello che scrivi, voglio leggerti perchè mi emozioni, quando ti diranno che sei terrona, quando ti fisseranno perchè dietro i tuoi grandi occhi leggeranno qualcosa di malinconico e avranno sfondato la parte più intima di te....lì in quei tanti attimi di secondi, tu ricordati solo e sempre chi sei, ciò che hai scritto fino ad ora è da dove sei partita, dallo scrivo come parlo.....
Ricordati sempre il motivo per cui fai una cosa che é sempre più importante di quello che fai....mettici passione: ricorda il tuo si scrive per essere felici.

Questa domenica sera di amate punteggiatura e ritmi emotivi è uno dei più bei momenti delle mie ultime settimane; l'immagine di un altro sogno che sta per prendere forma; non è per niente facile , realizzare i propri sogni non lo é mai perchè vanno inseguiti, vanno seguiti come un aquilone ma a volte si riesce a raggiungerli.stasera....
#ACROSSTHESKY


...Il giorno, quell' Ora, l'attimo in cui....






...Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più sorridere. È la vita di Giacomo, uno che non si è mai fatto troppe domande, che è andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per mesi. E così, quelle tre fermate lungo il tragitto per andare in ufficio diventano un appuntamento importante della giornata. O meglio, diventano 'l'appuntamento'. Ma la sconosciuta ha un destino che la porterà lontano, in un'altra cittá e Giacomo?

 Più leggo, più percepisco grandi emozioni attraverso semplici frasi e descrizioni.
Poche parole per descrivere anche grandi immagini, o sensazioni, presentate con una naturalezza straordinaria: il grande pregio di Volo: riuscire ad entrare nella mente dei lettori, portandoli a pensare che quella determinata situazione sia stata vissuta, almeno una volta, in prima persona.
...Questo è quanto accade ne Il giorno in più. .....
Nel romanzo, si trova ancora una traccia indelebile dell’amore. Una storia d’amore tra Giacomo, il protagonista e voce narrante, e Michela, la donna dei suoi sogni, o forse sarebbe meglio dire il suo sogno proibito?!

10 Aprile 2016
#LibroDelGiorno
....coincidenze e destino....

....tu che sei sempre stata mia,un'idea che non va via e respirare il tuo profumo amaro come noi, meraviglioso sai, me lo regalerai un'ultima volta prima che svanisca. ....F.Renga...



giovedì 7 aprile 2016

...Tienimi il mio posto...




08 Aprile 2016

Tendiamo spesso a mettere assieme la distanza con la solitudine. Ovvero un concetto spaziale a uno interiore. Tendiamo a pensare che andarsene, distanziarsi, sia un modo dell'abbandono, del voler restare soli, del prendersi una pausa. La distanza è una forma di solitudine, la distanza è freddezza, la freddezza è esporsi alle intemperie, è rinunciare al calore umano; quello dell'abbraccio, quello dell'esserci, del partecipare alla vita con la propria esistenza. La freddezza non è silenzio, non è distanza. Il silenzio è calore, partecipazione, è un esserci senza il verbo, senza il linguaggio, senza l'argomentare. Restammo in silenzio, uno accanto all'altro, non c'era bisogno di dire nulla, è una frase che ricorre in mille romanzi buoni e cattivi che abbiamo letto. 
E vicinanza è un corpo accanto all'altro, è lo stesso campo visivo. La condivisione è la condivisione di uno spazio attorno, di un territorio, della terra, della città, del proprio mondo. Ed è per questo che la condivisione si fa interiore, perché assimila quel che c'è e lo comprende con altri. 
Tutte queste parole che ho usato - distanza, freddezza, silenzio, condivisione, vicinanza, territorio, calore - hanno subito un trauma senza precedenti. Il trauma del disorientamento, quello del distacco dal luogo fisico per entrare nel mondo del web che non ha territori se non virtuali, che non ha terre comuni, che non ha condivisioni fisiche e reali. 
Essere disorientati significa non trovare il modo per raggiungere un luogo, ma il web non disorienta, non indica luoghi geografici, non ha a che fare con il tempo, con la luce e con la notte, è indifferente allo scorrere delle ore, e non prevede luoghi comuni, ovvero di conoscenza comune. E' come essere astronauti che passeggiano nel vuoto dello spazio. Non c'è forza di gravità, e tutto attorno non è illuminato da nulla. E' il buio dell'universo. In questo spazio, che non è uno spazio, la distanza e la solitudine sono qualcosa che ha a che fare con il silenzio. Perché il silenzio nel web è un vuoto, è assenza. Per questo non essere sui social, non postare, non commentare, non scrivere genera spesso un'angoscia, un sentimento di paura. La paura di non esistere, di non essere più. 
Non c'è niente di virtuale nello stare sui social. Questa parola abusata è un errore. Le amicizie, i seguaci sui social non sono una sostituzione irreale delle amicizie vere, dei rapporti concreti. Gli utenti stanno imparando che il linguaggio è decisamente sufficiente per stabilire connessioni che permettono comunicazione e comprensione, scambio di suggestioni e narrazioni di sé. Il punto non è il non vedersi, non si è soli perché si parla con qualcuno dall'altra parte del mondo che magari non si conoscerà mai. 
Si è soli perché il web non permette il silenzio, non permette la condivisione di un luogo fisico e non permette l'orientamento. Per andare all'etimologia del termine, il rivolgersi a oriente, il trovare l'origine delle cose, il punto dove il sole sorge. Bauman ha parlato di solitudine affollata. Non aveva torto, ma non è soltanto questo. Non palesarsi sul web è un non esserci, è un farsi dimenticare, le parole sui social non hanno scie che restano, e hanno una memoria leggera, quasi inconsistente. La solitudine affollata è soprattutto una folla smemorata che scambia l'oblio con il silenzio, la distanza con il nulla, il non ritrovarsi come un'assenza di parola o voce. Il trauma è questo. Non sono i corpi che non possono riconoscersi, sono i luoghi che non si sanno dire e non si possono pensare. 
Tutti i romanzi epistolari sono fatti di passioni, interiorità, ma soprattutto ricordi, memorie e passato. La condivisione è tutta nei luoghi e nei mondi attraversati assieme. Senza l'oriente non si può ritrovare niente. Senza orientarsi c'è una solitudine disperante dentro un mare di silenzio. 
Per questo i social sono e diventano una droga di parole, che danno la sensazione di esserci nel mondo, senza più sapere cosa sia il mondo.
libro del giorno #EquazioneDiUnAmore


venerdì 1 aprile 2016

...Quella magia che con un solo salto ti fa volare in aria come fossero bollicine...



1 Aprile 2016



....Sono cose, piccoli gesti quotidiani che rendono speciali le nostre giornate. Una di queste è il BUONGIORNO....
Un buongiorno può essere ironico, simpatico, riflessivo, distruttivo, costruttivo, amaro, dolce, romantico, prepotente, irritante… magico. Che sia scritto o prounciato a voce, il tutto sta nello scegliere il momento giusto.

“Il Buongiorno funziona soltanto se ha la leggerezza e l’imprevidibilità di un corsivo. Cioè soltanto quando è scritto con amore“.

Queste sono le parole che Massimo Gramellini usa per presentare La Magia Di Un Buongiorno, 365 corsivi, “come i giorni di un almanacco“.
Quindi se pensate di trovarvi dinnanzi un romanzo che parla di due persone che si amano segretamente scambiandosi solo un buongiorno, siete sulla strada sbagliata. Partendo dal 1999, ogni corsivo segna un po’ di storia del nostro Paese e tutto suona come un dejà vu, fino ad arrivare nel 2014, quando tutto sembra essere più vivido. Tra storie di amore, crimini, delitti mai risolti, musica, arte, spettacolo e politica, in poche righe al giorno Gramellini cerca tramite le sue parole di portare la gente a riflettere e a reagire per cambiare la condizione del’Italia, presente (ma forse non in una forma così evidente come oggi) anche quindici anni fa.

“Sono un manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole. Un’illusione, certo. Ma se non la credessi vera, mi passerebbe la voglia di provarci".
Insomma.......
Ogni giorno vissuto come se fosse l'ultimo
Ogni incontro, ogni parola pronunciata, l'ultima occasione.. ..
#LibroDelGiorno
#PerEmozionarsiBastaLeggere

giovedì 31 marzo 2016

...Alla fine di ogni cosa...


31 Marzo 2016 

... Ogni giorno vissuto come se fosse l'ultimo. Ogni incontro, ogni parola pronunciata, l'ultima occasione. Alla fine di ogni cosa.... leggi e scopri il nucleo tematico del tuo scrivere. Tutti i personaggi raccontano di una caduta che a volte è vertigine, altre solo sogno che s’infrange. Nel caso di Johann, il vuoto era spazio da colmare con il proprio corpo. E non a caso, nel pugilato, “fare il vuoto” si traduce con shadow boxing ovvero tirare pugni all’aria, perfezionando ogni gesto tentando di colpire la propria ombra. Poiché è la lotta con noi stessi che ci porta a essere ciò che siamo. Noi. Le nostre scelte. Un libro che ti fa capire quando sei pronto a far cambiare completamente il tuo essere, il punto preciso in cui ti accorgi che non serve più sopravvivere ma devi imparare a vivere e farlo senza voltarsi indietro, senza rimpianti o ripensamenti,senza biglie di un passato che si alterna ad i tuoi stati d'animo. Colpisci sempre più forte e vivi di petto le emozioni senza pensare a ciò che era e ciò che sará. M.M
#LaletturaCreaDipendenzaPerStarBene
#LibroDelGiorno

martedì 29 marzo 2016

...Passeggeri Distratti....



29 Marzo 2016

.... Machissenefrega!
Incontri, sensazioni, appunti e aria di città mentre sono impegnata in altri progetti. Convinta che se Beethoven era sordo, Shakespeare era un altro, Chaplin non aveva i baffi, Einstein fu bocciato e Monet era daltonico, siamo tutti passeggeri di un viaggio che resta.
#UnViaggioHaSensoSoloSenzaRitirnoSeNonInVoloSenzaFermateNeConfiniSoloOrizzontiNeancheTroppoLontaniDestinazioneParadiso

domenica 27 marzo 2016

Testa e cuore: essere e istinto



27 Marzo 2016

...Con la testa e con il cuore si va ovunque scrive lei, la voglia di vivere in persona : Giusy Versace. Ho avuto la fortuna di conoscerla e di essere in qualche modo legata a lei da un passato....Perché leggere non é mai stato così bello,cosí emozionante,così a colori. Consiglio di viaggiare con lei, di pensare alla nostra vita quando ci lamentiamo di tutto, ci guardiamo allo specchio, apriamo l'armadio e non sappiamo cosa mettere, ci preoccupiamo del colore delle unghie o del selfie del giorno. A me lei ha insegnato che guardarsi allo specchio significa imparare ad amarsi superando ciò che vedi,andando oltre un semplice sguardo.
#LeggereCreaDipendenza

giovedì 24 marzo 2016

...Il destino ha la sua puntualità. ..


24 marzo 2016

...Un mio amico in una sua canzone cantava: " ma l'artefice del tuo destino lo sai che sei tu"....solo cosí resti lontano dai guai. Aime non è la mano dell' uomo a scrivere ma qualcosa che ci sovrasta; puoi agire, girare, rigirare, cambiare l'ordine degli elementi ma il destino sa dove farti arrivare ed ha la sua puntualità. Ci vogliamo convincere di essere padroni di noi stessi, in realtá noi non siamo niente, solo carne, ossa e sentimenti ma c è una mano invisibile che muove i nostri fili e sono sempre cambiamenti. È una questione d'istinto che si mischia al mistero, questioni sovra umane, questioni illogiche e se vogliamo anche un pó curiose, ma in fondo forse, è proprio questo che ci fa piacere così tanto quello che noi chiamiamo serendipitá.....
....Perché l'amore è amore, perché il destino é destino, quando si mescolano é una combinazione perfetta...( l' inguaribile romantica)

martedì 22 marzo 2016

Sfumature........

22 marzo 2016.....

Sfumature.....non è un post per richiamare alla mente le cinquanta grigie,nere e rosse ma per pensare a quante sfumature di colore oggi avete dentro, quanti stati d'animo si miscelano nel vostro essere. Chiara che ride, Sara che è malinconica,Manuela che piange, Fede che pensa al buon umore, Antonio e l'amor perduto o ritrovato, che poi in fondo c'è tutto questo in ognuno di noi ogni giorni e magari una sfumatura vuole primeggiare sull'altra.
....Come un pittore...farò in modo...

domenica 20 marzo 2016

....The reason why....una ragione non c'è...



20 marzo 2016.....

...mi ritrovo al punto di partenza, a quel punto in cui tutto era fantastico ed anche l'inverno mi piace come se fosse primavera, quel preciso punto in cui anche gli occhi hanno un sorriso. Ti senti viva e non ne capisci la ragione.....poi d'improvviso inizi a giocare alla famosa "corda": uno tiene un capo, uno l'altro e tu al centro che salti perché fermo non sai stare. The reason why.....in questa vita che non so cosa voglia da me: coincidenze e destino....e l'arco che gioca alle frecce....

sabato 19 marzo 2016

vivere e sorridere dei guai




19 marzo 2016......

.....Ci sono giorni in cui non sai cosa mettere, non è una questione di jeans e maglietta ma di cosa far indossare alla tua anima. Se guardo il cielo dico il mio più bel sorriso e poi ascolto il mio pezzo preferito: vivere e sorridere dei guai proprio come non hai fatto mai e pensare che domani sará sempre meglio. Respiro forte e sento aria di primavera, io so cosa mi manca....il tempo mi sfugge ed oggi ne comprendo il suo limite, metto in moto e vado via.....scelgo di essere e non di apparire.

venerdì 18 marzo 2016

L'inizio che fa la differenza

Fino a quel "momento" avevo percepito il mondo come un'unica entità, come un enorme blocco in cui convogliavano i miei vissuti soggettivi e tutta la gamma delle sensazioni e delle esperienze oggettive. Verosimilmente amo tutta questa ricchezza, è che il mondo filtrato attraverso quell'ottica mi pareva riduttivo, mi sembrava di viverlo a metà... 
Cercavo "qualcosa" che rendesse la quotidianità più affine alla mia memoria individuale, che la trasformasse in una mia potenzialità implicita; dunque mi chiesi: come posso fare per allontanare da me la molteplicità dell'ordinario? A quel punto presi in mano la penna e iniziai a scrivere l'incipit del mio primo racconto; fu un'azione spontanea, un riflesso condizionato, direi un moto subliminale. 
Lì per lì non badai al registro lessicale, tanto meno allo stile. Scrivendo avevo trovato il modo di isolare e rendere narrabile il messaggio che intendevo inviare, avevo trovato il modo di lasciare una mia impronta personale nella molteplicità dell'ordinario: questa era la cosa che aveva davvero importanza... 

giovedì 17 marzo 2016

....Una pioggia sottile che lava anche me...



.....Si muove la tenda nella stanza ma sembra non ci sia aria....
Oggi è un pò nostalgico, oggi c' è aria di strani pensieri, penso alla svolta ma poi ci sei tu caro ricordo che con una melodia non mi lascia mai.....ma cosa è un RICORDO?....immagini sbiadite che si sovrappongono su uno specchio, quello in cui sono riflessa oggi: vedo me ma vedo anche lei.....Perchè la ragione non ammette obiezioni a quello che lui sente: il cuore....

17 marzo ed è una pioggia sottile che lava anche me.

lunedì 14 marzo 2016

Un Blog, un contenitore di idee e di sogni



....Un diario di bordo dove la scrittura sará al centro di tutto, la nostra lettura fonte di ispirazione, la nostra anima renderá vivo questo contenitore di sogni....








....bilanci di un sabato sera troppo "istintivo"....

14 Marzo 2016

Oggi l'istinto suggerisce: la più alta forma di intelligenza umana è la capacitá di stare in silenzio ma a " rompere le balle" è sempre lui il cuore che poi quel silenzio non c'è lo fa fare mai e ci ritroviamo avvolti da una valanga di parole. C'è poco da dire di lunedì mattina, si è ancora troppo presi dal week end passato.....Re - sta in ascolto con mentre tutto scorre dei Negramaro!!!

giovedì 10 marzo 2016

La coerenza della notte

Di giorno la mia immagine è ben definita, esprime il mio “essere”, la parte di me più luminosa e in vista. Non che io non apprezzi il lato più esposto della mia personalità, anzi, è che amo la notte. Di notte tutto cambia, ogni istante viene vissuto senza compromessi; quale che sia il moto del nostro intelletto, un sogno, oppure una veglia più o meno rilassata, scostiamo per gradi inesorabilmente progressivi i tendaggi più segreti del nostro Io. A pensarci bene fa un po’ paura, però è l’unico modo che abbiamo per andare in fondo a noi stessi, per scoprire noi stessi…
A me è successo proprio così: fu la notte a farmi venire a patti con me stessa; per quanto nel quotidiano amassi la mia solarità, la mia vitalità, cercavo qualcosa che compensasse la mia luce. Così, una sera come tante, iniziai a sentire scivolare dal viso quel velo nero, poi tolsi definitivamente la maschera; la notte illuminò i miei lati nascosti, sentivo di essere completa. Finalmente avevo trovato ciò che realizzava un perfetto meta livello con il mio “essere”, ovvero il mio “istinto”. 

La vera Me

“A me è capitato di “afferrarlo”, un sogno. Di comprenderlo in modo chiaro e inequivocabile, pur essendo materia sfuggente per la maggior parte di noi; “narrare l’istinto”, mi sussurrava una vocina via etere… Al risveglio, la penna è diventata mia inseparabile compagna, il foglio un irrinunciabile proscenio su cui fermare il tempo e gli stati d’animo più inspiegabili: nel segno della mia passione per la scrittura; scrivo e non smetto di coniugare verbi al futuro, certa di perseguire i miei obiettivi e di vincere le mie sfide. Perché le parole e il destino sono una combinazione perfetta, e quando s’incrociano muovono il mondo.” 


Fermare il tempo

Il sonno, direi un non "sonno", un letto, rumori fuori, gli altri erano nella mia testa. I miei pensieri. La luce che proveniva dalla finestra parlava di buongiorno, caffè e marmellata....
Nelle orecchie le sei e ventisei di Cesare, quello di “Vespa 50”. I miei occhi: uno aperto, uno semi aprendosi a un nuovo giorno per guardare da nuove prospettive; tutto nell’aria era un invito a muovermi, a cogliere la meraviglia di quel “disegno” che sembrava creato apposta per me. Così andai alla finestra: la mia città era splendida, e intorno a me avvertivo un graduale risveglio di profumi e di sapori.
Quanta bellezza nelle alchimie della mia Terra…
Pensai che in fondo viviamo per “fermare” i nostri momenti, che l’arte è nata per renderli indelebili; il pittore li immortala nei lineamenti di un disegno, lo scultore nelle pieghe di una figura, il poeta tra le righe dei suoi versi. Mi chiesi allora cosa potessi fare io per fermare il tempo, quando l’istinto mi fece prendere in mano una penna…