giovedì 10 marzo 2016

Fermare il tempo

Il sonno, direi un non "sonno", un letto, rumori fuori, gli altri erano nella mia testa. I miei pensieri. La luce che proveniva dalla finestra parlava di buongiorno, caffè e marmellata....
Nelle orecchie le sei e ventisei di Cesare, quello di “Vespa 50”. I miei occhi: uno aperto, uno semi aprendosi a un nuovo giorno per guardare da nuove prospettive; tutto nell’aria era un invito a muovermi, a cogliere la meraviglia di quel “disegno” che sembrava creato apposta per me. Così andai alla finestra: la mia città era splendida, e intorno a me avvertivo un graduale risveglio di profumi e di sapori.
Quanta bellezza nelle alchimie della mia Terra…
Pensai che in fondo viviamo per “fermare” i nostri momenti, che l’arte è nata per renderli indelebili; il pittore li immortala nei lineamenti di un disegno, lo scultore nelle pieghe di una figura, il poeta tra le righe dei suoi versi. Mi chiesi allora cosa potessi fare io per fermare il tempo, quando l’istinto mi fece prendere in mano una penna…

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