sabato 30 aprile 2016

#OnWritingImbrattatoreDiPensieri



....Ho sempre sete di leggere e vado alla ricerca di pagine che lascino sempre un segno dentro di me e qualcosa da ricirdare, come il ritornello di una canzone. "On Writing" è tipo un manuale delle giovani marmotte, dei comandamenti da seguire per essere brillanti e non banali....mi piace.
King lascia riposare la sua penna di scrittore horror dimostrando di essere molto più di quell’etichetta che lo ha reso celebre....non svela chissà che trucco o mistero sulla scrittura, ma è un racconto onesto e appassionato sul mestiere di scrivere, o meglio su quello che King ha vissuto e imparato durante la sua carriera di scrittore.
Perché scrivere un libro sulla scrittura? Di solito non sono gli scrittori “popolari”, quelli da “best seller” come King a pronunciarsi a riguardo e infatti è lui stesso a chiedersi da dove gli sia uscito il ghiribizzo.

"...Era più o meno da un anno che mi trastullavo con l’idea di buttar giù qualche pagina sul mestiere di scrivere, ma mi tratteneva l’incertezza sulle mie stesse motivazioni: perché mai volevo scrivere sullo scrivere? Che cosa mi induceva a credere di avere qualcosa di interessante da dire?..."
La sua risposta: qst imbrattamento nasce da dentro come un fiume in piena....beh un pò come me tutto d'un tratto è di un fiato senza pensare.
....La prima e la terza parte sono autobiografiche e raccontano i primi passi di King nella scrittura, nonché il terribile incidente che lo colpì proprio mentre stava scrivendo il libro, La seconda parte, invece, è quella che potremmo definire il vero “manuale di scrittura” in cui King ci parla di avverbi e aggettivi, stile, personaggi, trama, grammatica, eccetera eccetera. A scriver così sembra io abbia letto una cosa pesante diremmo in gergo attuale "pallosa", in realtá  è un avvicendarsi di curiositá. Uno degli aspetti più interessanti,  è la descrizione di King sul contesto e sul modo in cui nascono le idee dei suoi libri: è quasi illuminante rendersi conto di come tutto ci sembra nascere dal nulla ma in veritá un processo non lineare nella nostra mente c è.....il famoso conscio e inconscio che fanno a botte ;).
Mi piace cogliere un aspetto importante quando leggo: quello scrivere di pancia, come se stessi parlando, senza troppe costruzioni logiche o linguaggi aulici stile Berlingeri....caro amato e odiato Diritto Privato. #OnWriting è tutto questo, scrivere a porte chiuse quando tutto il resto del mondo é fuori e tu sei in cima ad un precipizio...non cadi ma inizi a volare.
#ScrivereèUnarticolazioneRaffinataDelPensare



martedì 26 aprile 2016

....Riconoscersi...L'incastro perfetto...




....L'Amore è come un puzzle...Ogni pezzo si incastra un pò alla volta e piano piano crea una stupenda armonia di pezzi....basta che solo uno non combaci e il puzzle non ha più la sua forma. Costa pazienza L'incastro giusto,attenzione,cura, poi tra il collo e la spalla ci Poggio la fronte, Le mie dita tra gli spazi della tua mano, i miei capelli a levar via il tuo profumo di pelle,i miei occhi tra le pieghe del tuoi sorriso ed i tuoi di occhi pieni di me. Ci osservo da fuori e sento solo una canzone: sei uguale a me in ogni atomo con un abbraccio che non finisce mai....il mio calore preferito....tu amore sei così almeno credo: metti a posto pezzi fuori posto che all'apparenza sembrano così....crei e disfai e non si capisce mai fino in fondo il perchè.  Bisotti scrive: " Amo la gente che si ama, che sa amarsi, aspettarsi.Ha un vestito migliore cucito addosso con l'ago dell'anima. E lo regala, senza guardare la misura. Perchè l'amore non si prova ma si indossa direttamente."
Fra me e te, Fra noi, fra emozioni e sentimenti c è la parole costruire.....un'emozione può colpirci per un istante e svanire prematuramente, i sentimenti mettono radici dentro di noi.
#NonSiamoFattiPerStareDaSoliMaNemmenoConChiunque
#VeroAmoreIncastroUnicoPerUnicaForma


venerdì 22 aprile 2016

...Buon Viaggio che sia un andata o un ritorno...







Partenze....share The love 
Un viaggio: grande metafora dell'esistenza umana.
Vi sono viaggi, distribuiti in modo vario e incontrollabile, viaggi a cui si è costretti ( Adamo e Eva ) e viaggi voluti ( Ulisse ); viaggi del corpo in uno spazio fisico, viaggi della mente che indaga, viaggi della fantasia che costruisce nuovi mondi; e, tra tutti, il più temuto e cercato allo stesso tempo, il viaggio dentro noi stessi.
Ma perchè un viaggio esista deve esistere una partenza. E perchè esista una partenza serve volontà, che spesso si traduce in una scelta si separazione. Da qualsiavoglia anima o luogo.
Ebbene, partire: dal latino partire o partiri, cioè "dividere". Qualcuno da qualcun altro o da qualcosa. E per quanto appaia intrisa di malinconia, la definizione di separazione - e quindi di partenza - non dovrebbe suscitare nessuna paura. Partendo, s'impara che non esiste alcuna acquisizione di verità. Quando ti avvicini a una cosa, puoi scoprire che non c'è, che svanisce e allora ne scorgi un'altra più lontana a cui rivolgerti. E scegli di partire di nuovo. Ma attraverso questo continuo inseguire delle cose che non esistono, esisti tu. Ciò che si perde in verità, dunque, lo si guadagna in consapevolezza. Quella di esistere.....
Quella che un piccolo movimento individuale può provocare cambiamenti significativi.
Partendo, s'impara che si possono perdere autobus e aerei restando vivi lo stesso. Presto o tardi, qualcuno ripasserà a prenderci.
Partendo, si scopre che per far passare la paura, bisogna fare le cose avendo paura. Presto o tardi, quella, se ne andrà.
Il movente di ogni partenza è un motore potente e prezioso. Ci obbliga a scegliere se correre o camminare al nostro stesso fianco, ci suggerisce che il nostro stesso abbraccio è più importante di quello anelato che potrebbe non arrivare mai, ci racconta della solitudine e della condivisione.
Partire è una convivenza necessaria e coercitiva con le nostre scelte e le relative rinunce. Dal contenuto di una valigia, alla conservazione di un ricordo. Ci costringe a coniugare l'esaltazione per il nuovo con lo sconcerto dell'imprevisto. E' al contempo, meraviglia e insidia.
La partenza e un'opportunità: di andare con, ma anche di andarsene da. E' moto per luogo, a luogo, da luogo. E, in un processo di separazione costruttiva, le due metà - partite - avrebbero il preciso dovere di ricostruirsi nella loro più integra identità. Di riconoscersi, come soggetti autonomi, consapevoli e in movimento. Soltanto allora potranno ricongiungersi e festeggiare il ritorno.
Perchè solo due unità, e non due metà, sono la premessa di un amore autentico.
"Perciò, / partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere, / e non guardiamo in faccia nessuno, che nessuno ci guarderà. / Beviamo tutto, sentiamo il gusto del fondo del bicchiere; / e partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?"
( Viaggi e miraggi di Francesco De Gregori ) .

Bacioni!

domenica 17 aprile 2016

...La Vita non è un Paragrafo e la Morte non è una Parentesi






17 Aprile 2016....

 ...Camminare mi piace e, con le cuffie nelle orecchie, potrei fare chilometri senza stancarmi.Misuro  il tragitto col numero delle canzoni che ascolto strada facendo. L'eccezione è l'estate, che mi mette a dura prova ed è proprio in questo periodo che mi sono accorta di quanto viaggiare in treno mi piace pure. Leggo un sacco, porto a zonzo la mente e, quando l'mp3 esaurisce le sue energie, tengo imperterrita le cuffie – così nessuno mi disturba e mi soffermo sulle chiacchiere dei passeggeri, sulle loro storie di cui mi parlano le occhiaie della mattina presto e le telefonate a voce alta. Guardo anche dal finestrino, c'è scritto non sporgersi, e fuori il mondo va veloce, oppure resta fermo? La ragazza del treno non poteva lasciarsi sfuggire, per ovvi motivi, dunque, "La ragazza del treno". Pubblicizzatissimo e così richiesto che, quando mi è arrivato, non ci credevo: avevo tra le mani quello che annunciavano  il giallo dell'anno, e io che ero convinta che lo avrei comprato su Libraccio, chissà quando, aspettando il cinquanta per cento. Curiosità alle stelle. L'esordiente Paula Hawkins colpisce anche me con la sua scrittura accattivante, briosa, moderna, uno stile simile al mio: il titolo pensi parli d'amore in realtá questo sentimento è solo la cornice,tutto il resto è un giallo, la storia della giovane solitaria Rachel, del suo finestrino, un viaggio che inizia in un modo e finisce come mai si potrebbe immaginare. Un Thriller che non lo definirei proprio giallo diciamo misto a delle sfumature. Mi colpisce l'andare di questo treno e di questi occhi. Va scoperto per sentirlo dentro.
#LibroDelGiorno




giovedì 14 aprile 2016

.....La consapevolezza di sé. ...




14 Aprile 2016....


Oceano mare di Baricco: lo leggi e parola dopo parola ci sogni.  Locanda Almayer, Il ventre del mare e I canti del ritorno. La particolarità di questo romanzo, reperibile anche in altri scritti di Baricco, seppur marginalmente, è lo stile: Oceano mare è, infatti, un mix di emozioni e sensazioni, di dialoghi, scenari e immagini. Mi sembra di essere in un dipinto surrealista, scrutare tutti gli aspetti e le mille sfumature di una realtà immaginaria che sta alla base della storia, grazie alle dettagliate e allusive descrizioni di luoghi e personaggi. Non vi è una trama lineare, definita, nel racconto è presente un continuo intreccio di storie di persone molto diverse tra loro, ma accomunate dalla ricerca, inizialmente espressa mediante paure, aspirazioni, pene da espiare, vendette e sensi di colpa, di se stessi. Il tutto in un ambiente a dir poco surreale e magico questa  locanda Almayer, situata in una fantomatica spiaggia a due passi dal mare, il vero protagonista. Non mancano gli eclatanti e inaspettati colpi di scena e soprattutto un finale inaspettato.
.....Tutto ti entra dentro e fa riflettere il tuo io; questo racconto ti fa riflettere parola dopo parola verso una direzione: la consapevolezza di sé. 
Impariamo a conoscere noi stessi, ad amarci a non aver bisogno di nessuno per combattere le mostre battaglie o per sorridere.
#TuttiSonoUtiliNessunoÈIndispensabile
#StayStrong



domenica 10 aprile 2016

...Ritmi Emotivi & immagini di Sogni...





Ricordati quando senti: questo libro non te lo pubblichiamo, quando ti diranno: la vita é tutta un'altra cosa, cerca di piacere a chi può darti occasioni; quando ascolterai: non mi importa quello che scrivi, voglio leggerti perchè mi emozioni, quando ti diranno che sei terrona, quando ti fisseranno perchè dietro i tuoi grandi occhi leggeranno qualcosa di malinconico e avranno sfondato la parte più intima di te....lì in quei tanti attimi di secondi, tu ricordati solo e sempre chi sei, ciò che hai scritto fino ad ora è da dove sei partita, dallo scrivo come parlo.....
Ricordati sempre il motivo per cui fai una cosa che é sempre più importante di quello che fai....mettici passione: ricorda il tuo si scrive per essere felici.

Questa domenica sera di amate punteggiatura e ritmi emotivi è uno dei più bei momenti delle mie ultime settimane; l'immagine di un altro sogno che sta per prendere forma; non è per niente facile , realizzare i propri sogni non lo é mai perchè vanno inseguiti, vanno seguiti come un aquilone ma a volte si riesce a raggiungerli.stasera....
#ACROSSTHESKY


...Il giorno, quell' Ora, l'attimo in cui....






...Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più sorridere. È la vita di Giacomo, uno che non si è mai fatto troppe domande, che è andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per mesi. E così, quelle tre fermate lungo il tragitto per andare in ufficio diventano un appuntamento importante della giornata. O meglio, diventano 'l'appuntamento'. Ma la sconosciuta ha un destino che la porterà lontano, in un'altra cittá e Giacomo?

 Più leggo, più percepisco grandi emozioni attraverso semplici frasi e descrizioni.
Poche parole per descrivere anche grandi immagini, o sensazioni, presentate con una naturalezza straordinaria: il grande pregio di Volo: riuscire ad entrare nella mente dei lettori, portandoli a pensare che quella determinata situazione sia stata vissuta, almeno una volta, in prima persona.
...Questo è quanto accade ne Il giorno in più. .....
Nel romanzo, si trova ancora una traccia indelebile dell’amore. Una storia d’amore tra Giacomo, il protagonista e voce narrante, e Michela, la donna dei suoi sogni, o forse sarebbe meglio dire il suo sogno proibito?!

10 Aprile 2016
#LibroDelGiorno
....coincidenze e destino....

....tu che sei sempre stata mia,un'idea che non va via e respirare il tuo profumo amaro come noi, meraviglioso sai, me lo regalerai un'ultima volta prima che svanisca. ....F.Renga...



giovedì 7 aprile 2016

...Tienimi il mio posto...




08 Aprile 2016

Tendiamo spesso a mettere assieme la distanza con la solitudine. Ovvero un concetto spaziale a uno interiore. Tendiamo a pensare che andarsene, distanziarsi, sia un modo dell'abbandono, del voler restare soli, del prendersi una pausa. La distanza è una forma di solitudine, la distanza è freddezza, la freddezza è esporsi alle intemperie, è rinunciare al calore umano; quello dell'abbraccio, quello dell'esserci, del partecipare alla vita con la propria esistenza. La freddezza non è silenzio, non è distanza. Il silenzio è calore, partecipazione, è un esserci senza il verbo, senza il linguaggio, senza l'argomentare. Restammo in silenzio, uno accanto all'altro, non c'era bisogno di dire nulla, è una frase che ricorre in mille romanzi buoni e cattivi che abbiamo letto. 
E vicinanza è un corpo accanto all'altro, è lo stesso campo visivo. La condivisione è la condivisione di uno spazio attorno, di un territorio, della terra, della città, del proprio mondo. Ed è per questo che la condivisione si fa interiore, perché assimila quel che c'è e lo comprende con altri. 
Tutte queste parole che ho usato - distanza, freddezza, silenzio, condivisione, vicinanza, territorio, calore - hanno subito un trauma senza precedenti. Il trauma del disorientamento, quello del distacco dal luogo fisico per entrare nel mondo del web che non ha territori se non virtuali, che non ha terre comuni, che non ha condivisioni fisiche e reali. 
Essere disorientati significa non trovare il modo per raggiungere un luogo, ma il web non disorienta, non indica luoghi geografici, non ha a che fare con il tempo, con la luce e con la notte, è indifferente allo scorrere delle ore, e non prevede luoghi comuni, ovvero di conoscenza comune. E' come essere astronauti che passeggiano nel vuoto dello spazio. Non c'è forza di gravità, e tutto attorno non è illuminato da nulla. E' il buio dell'universo. In questo spazio, che non è uno spazio, la distanza e la solitudine sono qualcosa che ha a che fare con il silenzio. Perché il silenzio nel web è un vuoto, è assenza. Per questo non essere sui social, non postare, non commentare, non scrivere genera spesso un'angoscia, un sentimento di paura. La paura di non esistere, di non essere più. 
Non c'è niente di virtuale nello stare sui social. Questa parola abusata è un errore. Le amicizie, i seguaci sui social non sono una sostituzione irreale delle amicizie vere, dei rapporti concreti. Gli utenti stanno imparando che il linguaggio è decisamente sufficiente per stabilire connessioni che permettono comunicazione e comprensione, scambio di suggestioni e narrazioni di sé. Il punto non è il non vedersi, non si è soli perché si parla con qualcuno dall'altra parte del mondo che magari non si conoscerà mai. 
Si è soli perché il web non permette il silenzio, non permette la condivisione di un luogo fisico e non permette l'orientamento. Per andare all'etimologia del termine, il rivolgersi a oriente, il trovare l'origine delle cose, il punto dove il sole sorge. Bauman ha parlato di solitudine affollata. Non aveva torto, ma non è soltanto questo. Non palesarsi sul web è un non esserci, è un farsi dimenticare, le parole sui social non hanno scie che restano, e hanno una memoria leggera, quasi inconsistente. La solitudine affollata è soprattutto una folla smemorata che scambia l'oblio con il silenzio, la distanza con il nulla, il non ritrovarsi come un'assenza di parola o voce. Il trauma è questo. Non sono i corpi che non possono riconoscersi, sono i luoghi che non si sanno dire e non si possono pensare. 
Tutti i romanzi epistolari sono fatti di passioni, interiorità, ma soprattutto ricordi, memorie e passato. La condivisione è tutta nei luoghi e nei mondi attraversati assieme. Senza l'oriente non si può ritrovare niente. Senza orientarsi c'è una solitudine disperante dentro un mare di silenzio. 
Per questo i social sono e diventano una droga di parole, che danno la sensazione di esserci nel mondo, senza più sapere cosa sia il mondo.
libro del giorno #EquazioneDiUnAmore


venerdì 1 aprile 2016

...Quella magia che con un solo salto ti fa volare in aria come fossero bollicine...



1 Aprile 2016



....Sono cose, piccoli gesti quotidiani che rendono speciali le nostre giornate. Una di queste è il BUONGIORNO....
Un buongiorno può essere ironico, simpatico, riflessivo, distruttivo, costruttivo, amaro, dolce, romantico, prepotente, irritante… magico. Che sia scritto o prounciato a voce, il tutto sta nello scegliere il momento giusto.

“Il Buongiorno funziona soltanto se ha la leggerezza e l’imprevidibilità di un corsivo. Cioè soltanto quando è scritto con amore“.

Queste sono le parole che Massimo Gramellini usa per presentare La Magia Di Un Buongiorno, 365 corsivi, “come i giorni di un almanacco“.
Quindi se pensate di trovarvi dinnanzi un romanzo che parla di due persone che si amano segretamente scambiandosi solo un buongiorno, siete sulla strada sbagliata. Partendo dal 1999, ogni corsivo segna un po’ di storia del nostro Paese e tutto suona come un dejà vu, fino ad arrivare nel 2014, quando tutto sembra essere più vivido. Tra storie di amore, crimini, delitti mai risolti, musica, arte, spettacolo e politica, in poche righe al giorno Gramellini cerca tramite le sue parole di portare la gente a riflettere e a reagire per cambiare la condizione del’Italia, presente (ma forse non in una forma così evidente come oggi) anche quindici anni fa.

“Sono un manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole. Un’illusione, certo. Ma se non la credessi vera, mi passerebbe la voglia di provarci".
Insomma.......
Ogni giorno vissuto come se fosse l'ultimo
Ogni incontro, ogni parola pronunciata, l'ultima occasione.. ..
#LibroDelGiorno
#PerEmozionarsiBastaLeggere