lunedì 8 maggio 2017

#AnniComeFotogrammi




Cosa resterà di questi anni ottanta…e novanta?
Attorno a questo interrogativo Raf ci ha costruito una canzone. Io un post da blogger. Semplicemente facendo un tuffo nel passato, proverò a riportare a galla vecchi ricordi e vecchie emozioni. Proverò a risvegliare quelle sensazioni ormai passate, ormai dimenticate. Proverò a essere quella“madeleine” con la quale Marcel Proust andò alla ricerca del suo tempo perduto. Proverò a farmi portavoce di una generazione che non ha nulla da invidiare a quella di oggi, anzi…una generazione che avrebbe di che vantarsi. Perchè NOI siamo quelli che…

– quelli che appena finiti i compiti,andavano a giocare a pallone con gli amici fino a quando “non faceva buio”

– quelli che si divertivano giocando a palla avvelenata,a cinque schiaccia,ai quattro angoli,a un due tre stella,a strega comanda colori,al telefono senza fili,a campana…

– quelli che giocavano a “Nomi,cose e città”,a “Macedonia”,a tris o a “Forza 4”

– quelli che suonavano i campanelli e poi scappavano

– quelli che non facevano lo squillo,ma citofonavano per dire “scendi”

– quelli che hanno sviluppato creatività e logica con i Lego,con i “chiodini”,con il Sapientino

– quelli che disegnavano con i colori a cera

– quelli che avevano la Nintendo per giocare a Super Mario,altro che Wii e PSP

– quelli che credevano a Babbo Natale e alla Befana e giuravano di averli visti per davvero

– quelli che hanno esplorato il corpo umano con “Siamo fatti così”

– quelli che alle ore 16 non finiva Uomini&Donne,ma iniziava Bim Bum Bam

– quelli che si svegliavano con Dodo’ dell’Albero Azzurro

– quelli che usavano i trucchi della mamma per sperimentare nuovi make up(altro che Clio!!!)

– quelli che potevano definirsi primi fashion blogger grazie a “Gira la moda”

– quelli che non rimorchiavano su Facebook chiedendo l’amicizia,ma scrivendo su un bigliettino: “ti vuoi mettere con me?”

– quelli che non avevano i minuti gratis,ma andavano a chiamare dalla cabina

– quelli che collezionavano schede telefoniche e ciuccetti colorati

– quelli che si preoccupavano di non far morire il cucciolo del Tamagotchi

– quelli che a Carnevale si vestivano da Zorro,da principesse o da Sailor Moon

– quelli che guardavano Ufo robot,l’Uomo tigre,Gigi la trottola,Hello Spank,Denver,Lupin,Occhi di gatto,l’ispettore Gadget…

– quelli che hanno scoperto l’amore con Kiss me Licia e Piccoli problemi di cuore

– quelli che hanno conosciuto lo shatush grazie a Mirko dei Beehive

– quelli che hanno capito cosa fosse il fuorigioco con Holly e Benji

– quelli che hanno amato la pallavolo con Mila e Shiro

– quelli che hanno imparato a combattere guardando le Tartarughe Ninja e i Power Rangers

– quelli che sapevano tutte le  versioni della canzone dei Puffi

-quelli che sono rimasti traumatizzati scoprendo che Lady Oscar era una donna e non un uomo

-quelli che iniziavano a pensare che Pollon facesse davvero uso di stupefacenti con quel “sembra talco ma non e’,serve a darti l’allegria”

– quelli che credevano all’amicizia tra uomo e donna grazie a Peter e a Heidi

-quelli che non capivano una parola quando parlava Pingu

– quelli che sono cresciuti con Beverly Hills 90210,Marlos Place,Otto sotto un tetto,Bayside School e Dawson’s Creek

– quelli che sognavano di avere dei “Genitori in blue jeans”,una sorella come “Super Vicky”,una tata come Francesca Cacace, due zie come Assunta e Yetta e degli “amici” come Rachel,Monica,Ross,Phoebe,Chandler e Joey

– quelle che imitavano Ambra Angiolini cantando “t’appartengo ed io ci tengo e se prometto poi mantengo,m’appartieni e se ci tieni tu prometti e poi mantieni,prometto, prometti”

– quelli che sapevano a memoria la canzone di Willy il principe di Bel Air

– quelli che vedevano “Amico mio” con Massimo Dapporto e “Spillo”

– quelli che hanno assistito alla sbarco di immigrati argentini grazie a “Carramba che sorpresa”

– quelli che hanno conosciuto il Karaoke con Fiorello

– quelli che hanno riso con “Mai dire gol”

– quelli che hanno visto nascere il trio Aldo,Giovanni e Giacomo

– quelli che continuavano a ripetere “Supercalifragilistichespiralidoso” fino a quando non lo pronunciavano correttamente

– quelli che sono stati allevati a suon di cartoni Disney

– quelli che facevano i trasgressivi leggendo “Piccoli brividi”

– quelli che in edicola compravano da piccoli il “Topolino” e da grandi il “Cioè”

– quelli che si incollavano le dita con la Vinavil per poi togliere la “pellicina”

– quelli che sniffavano solo Crystalball

– quelli che indossavano le famose scarpe a “occhio di bue”

– quelli che le All Star le compravano al mercato

– quelli che vestivano firmati acquistando semplicemente dalla Benetton

– quelli che a scuola studiavano dal sussidario

– quelli che a 11 anni avevano già letto “Piccole donne”,”L’isola del tesoro” e “Zanna Bianca”

– quelli che usavano le Bic come cerbottane

– quelli che si sentivano grandi con lo zaino della Seven o dell’Invicta

– quelli che spendevano 20mila lire per la Smemoranda

– quelli che scrivevano con le penne cancellabili

– quelli che cancellavano con la gomma blu a forma ottagonale con il buco al centro

– quelli che a scuola ci andavano a piedi e non accompagnati dalle mamme in Suv

– quelli che festeggiavano i compleanni in casa

– quelli che la torta di compleanno gliela preparava la mamma senza essere specializzata in Cake Design

– quelli che alle feste finivano per fare il  gioco della bottiglia

– quelli che non avevano i Cd,ma dovevano riavvolgere il nastro delle cassette col dito o con una penna

– quelli che non avevano l’mp3,ma dovevano aspettare che la radio trasmettesse la hit del momento per poterla registrare,facendo attenzione a beccare il momento giusto

– quelli che ascoltavano la musica con il walkman

– quelli che non registravano msg vocali su Whatsapp,ma facevano dediche alla radio

– quelli che aspettavano l’estate per Festivalbar

– quelli che giravano in macchina con i finestrini abbassati,ascoltando “Hit mania dance” a tutto volume

– quelli che tappezzavano le stanze con i poster delle  Spice Girls,dei Take That e dei BackstreetBoys

– quelli che ballavano la Macarena

– quelli che volevano cantare allo Zecchino D’oro e non a X Factor

– quelli che facevano le foto con le macchine fotografiche con i rullini

– quelli che non potevano modificare le foto con i filtri di Instagram e che puntualmente venivano con gli occhi rossi

– quelli che non salvavano le foto sul cellulare,ma conservavano i negativi

– quelli che d’estate si abbuffavano di gelati Algida

-quelli che mangiavano il Calippo senza malizia

– quelli che compravano il Liuk solo per il bastoncino alla liquirizia

– quelli che hanno imparato la filosofia del “two is meglio che one” con il Maxibon

– quelli che Masterchef  ce l’avevano in casa:la nonna

– quelli che cucinavano con il Dolce forno o con la Nouvelle cuisine,altro che Benedetta Parodi

– quelli che con le lire non erano mai al verde

– quelli che quando andavano al supermercato avevano il resto in caramelle

– quelli che compravano le patatine solo per la sorpresa che c’era all’interno:la manina appiccicosa che lanciavi sui muri

– quelli che uscivano pazzi per le Morositas,le Fruit Joy e le Goleador

– quelli che compravano le figurine e le scambiavano durante la ricreazione a scuola

– quelli che a merenda mangiavano i Buondì,le Girella,le Crostatine e i Tegolini

– quelli che facevano a gara per vedere chi riusciva a fare il pallone più grande con le Big Babol

– quelli che hanno avuto come primo cellulare l’Alcatel o il Nokia 3310

– quelli che ingannavano il tempo giocando a Snake

– quelli che non avevano WhatsApp e pagavano gli sms 15 centesimi

-quelli che con i primi computer dovevano sorbirsi il suono metallico del modem che si collegava a Internet e che teneva occupata la linea telefonica

 Noi siamo quelli nati in un’era non digitale,dove contava ancora guardarsi negli occhi; dove le parole avevano ancora un loro peso,una loro importanza;dove ci si vedeva per parlarsi di persona e non dove ci si parlava per vedersi attraverso uno schermo; dove le amicizie si coltivavano fin dall’infanzia e non cliccando su “aggiungi agli amici”; dove il wi-fi non lo si conosceva,perche’ bastava comunicare da un balcone all’altro.
Noi siamo quelli cresciuti senza tecnologia moderna,ma siamo quelli che l’hanno vista nascere.

Noi siamo quelli che non vedevano l’ora di diventare grandi e quando lo siamo diventati,non abbiamo fatto altro che desiderare di ritornar bambini.

cosa resterà e la radio canta...una verità, dentro una follia.